la certosa di padula
La Certosa di San Lorenzo, riconosciuta dall'Unesco "Patrimonio dell'Umanità", rappresenta la più grande, ricca e maestosa Certosa d'Italia. L'edificio monumentale è diviso, sulla base della canonica divisione degli ambienti delle certose, in "Casa Bassa" e "Casa Alta". Nella "Casa Bassa" rientrano i luoghi di lavoro; la "Casa Alta" è, invece, la zona di residenza dei padri. L'itinerario ha inizio dalla corte esterna, attraversa il Chiostro della Foresteria, la Chiesa, la Cappella del Tesoro, il Chiostro del Cimitero Antico, il Chiostro Grande, la grandiosa cucina (ove si narra sia stata cotta una frittata di mille uova), il refettorio e le celle. Si termina con lo spettacolare Scalone Ellittico che collega i due piani del Chiostro Grande.
Contattaci per visitare padula e la certosa con le guide di nova civitas
Riprese aeree. La Certosa di Padula, fondata agli inizi del Trecento dai Sanseverino ai quali per oltre due secoli furono legate le sorti del Vallo divenne uno dei principali centri di cultura e di potere dell’Italia meridionale, fino allOttocento: la magnificenza della sua architettura testimonia il passato splendore della sua storia.
Corte Esterna e Biglietteria Chiostro della Foresteria e Chiesa Refettorio, Tomba di Tommaso San Severino e Cucina Sala del Capitolo e del tesoro, Ordine del giorno Chiostro dei Procuratori Chiostro Grande, Biblioteca, Scalone e Cella del Priore Museo Archeologico della Lucania Occidentale |
|
altri luoghi da visitare
gli eventi in certosa
A Padula (SA) nella Certosa di San Lorenzo il 10 agosto di ogni anno si svolge alle ore 12:00 la celebreazione dell'ORA MEDIA, per l'occasione viene suonata la campana grande. La Certosa di San Lorenzo, conosciuta anche come Certosa di Padula, è la più grande certosa in Italia, nonché tra le più famose, ed è situata a Padula, nel Vallo di Diano, in Provincia di Salerno. Nel 1998 è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. |
|
NEL SEGNO DEL BAROCCO. Un viaggio all'interno dei segni del Barocco tra antico e moderno. Dalla vita dei monaci alla vita degli artisti contemporanei trascorsa nelle celle della Certosa.
Una voce oltre che un'anima ed un pensiero attraversa le celle, disposte intorno al Chiostro Grande, che furono abitate dai monaci certosini e dove 16 artisti di arte contemporanea oggi trascorrono un pezzo della loro vita per mettere in mostra un'interpretazione, un segno. I segni del tempo e i segni dei tempi che hanno determinato lo sviluppo architettonico e ispirato la definizione dei tratti decorativi della Certosa di San Lorenzo fra vanitas e memento mori nel segno del Barocco. |
|
La rievocazione storica che ogni anno prende vita il 10 Agosto nello scenario della splendida Certosa di Padula
|
Padula Convegno Le Carte dellArchivio della Certosa di Padula
|
|
|
approfondimenti
Luogo della primigenia culla certosina, come recita una iscrizione "Hic incipit Ordo Cartusiensis anno domini Millesimo Octogesimo Quarto". (inizialmente dedicata alla Vergine Maria) è appollaiata su una grande roccia e sembra essere stata costruita vicino al sito della prima certosa, che probabilmente si trovava sul pianoro adiacente. Ampio circa 80 metri e grossomodo pianeggiante, esso è un terreno insolito nella valle. Secondo ipotesi non verificabili, e in assenza di scavi archeologici, i blocchi rocciosi che vi sono disseminati potrebbero essere resti della valanga che distrusse il primo monastero. La vita di questo primo eremo di certosa, la cappella di st. Bruno è stata contraddistinta da otto incendi (1300, 1320, 1371, 1473, 1509, 1592, 1611 e 1676) e due saccheggi (1562 e 1592). Il luogo dentro la Casa Madre di monaci Certosini è ornato da una statua di san Bruno e da ritratti dei priori della Grande Chartreuse, da san Bruno a Dom Le Masson. Anicec 2013 di Gerardo Madonna. |
MOMENTI DI VITA CERTOSINA |
A Bruno di Colonia, il santo taumaturgo e confessore delle genti, all' uomo dei miracoli. L'ideale della nostra professione consiste principalmente nell'attendere al silenzio e alla solitudine della cella.
La Calabria, terra santa, luogo dove il Signore e il suo servo conversano spesso insieme, come un amico col suo amico. In essa frequentemente l'anima fedele si unisce al Verbo divino, la sposa si congiunge con lo Sposo (Statuti, 4.1). È soprattutto quindi tra le pareti bianche e spoglie della cella che avviene il nostro lungo pellegrinaggio, il nostro ritorno dalla "regione della dissimilitudine" alla terra promessa della visione di Dio; qui speriamo di afferrare ciò che è eterno, come ci ha promesso quel Dio che un giorno ci ha attirati nel deserto per parlarci al cuore. Bruno fece voto di mettersi alla ricerca di Dio ardente di amore divino (A Rodolfo, n. 13) e per lui la vita contemplativa è una vita d'amore, amore che egli non teme di esprimere con le immagini audaci dell'amore sponsale. Anicec 2013 di Gerardo Madonna. |
|
La solitudine certosina ci rimanda al mistero della grazia dello Spirito di Amore, poiché senza questo rimando fondamentale essa non potrebbe che scadere nella terribile follia del più arido isolamento. Gli Statuti, all'inizio del libro III, dedicato alla vita di comunità, sottolineano con vigore che è «la grazia dello Spirito Santo a radunare gli amanti della solitudine così da farne una comunione nell'amore, a immagine della Chiesa, una e diffusa in molti luoghi».
Se è vero che il certosino è l'uomo che ama la solitudine e il silenzio, non è però meno vero che li ama non per se stessi ma esclusivamente per Dio. Nessuno è meno solo del solitario certosino e non è pensabile che Dio lasci solo chi è divenuto nella "solitudine", avendo lasciato tutto e tutti, legato per sempre alll'ardentissimo amore divino che brucia nel suo cuore. |
|
Il ricevimento del pasto in cella da parte di un Padre certosino.
Estratto dal film realizzato da Ciné Art Loisir di JC Guerguy " Les Chartreux à visages découverts" |
Estratto dal film realizzato da Ciné Art Loisir di JC Guerguy " Les Chartreux à visages découverts", all'interno della certosa di Selignac
|
San Bruno non aveva avuto alcuna intenzione di istituire un ordine, egli non aveva presentato nessuna regola, per lui, la vita nella Certosa è stato il raggiungimento di una vocazione personale. St. Brunone di Colonia, maestro della Certosa di Grenoble,venne in Italia nel 1090 chiamato a Roma da papa Urbano II, suo antico discepolo nella scuola del Duomo di Reims.
Brunone raggiunse poi la corte di Ruggero il Normanno, il quale nel 1091 gli fece dono di un terreno, nei boschi delle Serre, chiamato "La Torre", dove il frate fondò la sua seconda Certosa, Santa Maria del Bosco o della Torre, radunando attorno a sé alcuni discepoli.
In seguito, Brunone eresse nelle vicinanze il convento di Santo Stefano,consacrato tra il 1097 e il 1099.
Nel 1291 Santa Maria della Torre fu abbandonata e i monaci si trasferirono nel monastero di Santo Stefano.
Per cercare sempre, in ogni cosa, l'unione con l'amato. Quanto è ricca questa vocazione! Ma tanta ricchezza, può essere eseguito in un unico alveo? Due sono i percorsi che portano allo stesso fine, diversi, ma complementari, in considerazione delle grazie che portano.
Sviluppare il carisma affidato dallo Spirito a San Bruno, Essi gli consentono di raggiungere la sua pienezza. In questo modo due fiamme bruciano sulla lampada stessa. Quanto è grande il suo splendore! Con l'adesione a Gesù, solitario nel deserto di Giuda, i monaci chiostro rimangono nella quiete degli eremi, chiamati a dedicarsi, nel silenzio del cuore, per l'adorazione del più profondo.
Vestita con la grazia del sacerdozio, in una Eucaristia festeggiato in solitudine con lui, essi offrono ogni giorno la loro vita, in Cristo, il Redentore, per la gloria del Padre e la salvezza del mondo.
Con l'adesione a Gesù, Figlio del carpentiere di Nazareth, i fratelli laici svolgere nel monastero le funzioni quotidiane della vita, chiamati a dedicarsi, con la gioia del lavoro, a favore delle interiorità della loro contemplazione.
Vestita con la grazia di servizio, nella fatica offerto in solitudine con lui, Essi partecipano a tutto l'uomo, tutte le creature in Cristo, il Redentore, per la gloria del Padre e la salvezza del mondo. In entrambi, lo stesso amore, ardente del suo amore!
Si unisce a loro strettamente. . . In entrambi, lo stesso fervore per la preghiera e la solitudine! Nonostante le differenze. . . Ma anche se sono due, rimangono uno. L' atteggiamento di lode alla live di Bruno: nella gioia costante verso i suoi fratelli fu modesto nelle parole.
(Anicec 2012 Gerardo Madonna).
Brunone raggiunse poi la corte di Ruggero il Normanno, il quale nel 1091 gli fece dono di un terreno, nei boschi delle Serre, chiamato "La Torre", dove il frate fondò la sua seconda Certosa, Santa Maria del Bosco o della Torre, radunando attorno a sé alcuni discepoli.
In seguito, Brunone eresse nelle vicinanze il convento di Santo Stefano,consacrato tra il 1097 e il 1099.
Nel 1291 Santa Maria della Torre fu abbandonata e i monaci si trasferirono nel monastero di Santo Stefano.
Per cercare sempre, in ogni cosa, l'unione con l'amato. Quanto è ricca questa vocazione! Ma tanta ricchezza, può essere eseguito in un unico alveo? Due sono i percorsi che portano allo stesso fine, diversi, ma complementari, in considerazione delle grazie che portano.
Sviluppare il carisma affidato dallo Spirito a San Bruno, Essi gli consentono di raggiungere la sua pienezza. In questo modo due fiamme bruciano sulla lampada stessa. Quanto è grande il suo splendore! Con l'adesione a Gesù, solitario nel deserto di Giuda, i monaci chiostro rimangono nella quiete degli eremi, chiamati a dedicarsi, nel silenzio del cuore, per l'adorazione del più profondo.
Vestita con la grazia del sacerdozio, in una Eucaristia festeggiato in solitudine con lui, essi offrono ogni giorno la loro vita, in Cristo, il Redentore, per la gloria del Padre e la salvezza del mondo.
Con l'adesione a Gesù, Figlio del carpentiere di Nazareth, i fratelli laici svolgere nel monastero le funzioni quotidiane della vita, chiamati a dedicarsi, con la gioia del lavoro, a favore delle interiorità della loro contemplazione.
Vestita con la grazia di servizio, nella fatica offerto in solitudine con lui, Essi partecipano a tutto l'uomo, tutte le creature in Cristo, il Redentore, per la gloria del Padre e la salvezza del mondo. In entrambi, lo stesso amore, ardente del suo amore!
Si unisce a loro strettamente. . . In entrambi, lo stesso fervore per la preghiera e la solitudine! Nonostante le differenze. . . Ma anche se sono due, rimangono uno. L' atteggiamento di lode alla live di Bruno: nella gioia costante verso i suoi fratelli fu modesto nelle parole.
(Anicec 2012 Gerardo Madonna).
Anicec 2013 si propone di ricordare alla cittadinanza del Web il valore della contemplazione che st. Bruno e i monaci certosini hanno verso Dio nella preghiera di salvezza dell' intero mondo. De Chartreuse is the head monastery of the Carthusian order. It is located in the Chartreuse Mountains, north of the city of Grenoble.
Il filmato è tratto da immagini di pubblico dominio e da fonte del film "Il grande silenzio" di Philip Gröning che procede come un dialogo muto tra uomo e natura.
Il monastero della Grande Chartreuse, sulle Alpi francesi, nel film che è un'opera trasversale nel panorama del cinema contemporaneo occidentale. La forza del silenzio e la cosciente presa di distanza dal mondo.
Into Great Silence: Director Philip Gröning discusses life at the ...www.decentfilms.com/.../groning - He took his proposal to the prior of the Grande Chartreuse monastery, the ... Gröning wanted to shoot a documentary inside the Grande Chartreuse —
Il filmato è tratto da immagini di pubblico dominio e da fonte del film "Il grande silenzio" di Philip Gröning che procede come un dialogo muto tra uomo e natura.
Il monastero della Grande Chartreuse, sulle Alpi francesi, nel film che è un'opera trasversale nel panorama del cinema contemporaneo occidentale. La forza del silenzio e la cosciente presa di distanza dal mondo.
Into Great Silence: Director Philip Gröning discusses life at the ...www.decentfilms.com/.../groning - He took his proposal to the prior of the Grande Chartreuse monastery, the ... Gröning wanted to shoot a documentary inside the Grande Chartreuse —